di Marco Ranaldi

SKIROLL “con PNEUMATICO”

SKIROLL “con PNEUMATICO”


La premessa vuole indicare questa metodica di allenamento per coloro che Fondisti o Skirollisti, abbiano già una buona dimestichezza con gli SKIROLL e le tecniche di base.

Indubbio è che essendo un alternativa/integrativa alle classiche “uscite” allenanti con gli Skiroll (in pianura o salita) il “Traino del pneumatico” implica un’affaticamento organico non da poco, pertanto occorre prestare la massima attenzione durante la sua applicazione.

Anzitutto occorre analizzare di che tipo di Forze entrano in gioco, ovvero l’attrito che si genera trainando un copertone e che è definito come “attrito radente dinamico”: l’attrito radente che si ha quando un corpo scivola su una superficie analogamente a ciò che accade con gli SCI e la NEVE.

L’attrito radente dinamico (o anche attrito cinetico) interviene quando si supera il valore della forza di stacco che agisce su di un corpo posto su una superficie scabra, nel nostro caso l’asfalto.

In fisica l’attrito è una forza che si oppone al movimento o spostamento di un corpo su una superficie.

E se si manifesta tra superfici in quiete tra loro è detta di attrito statico, se invece si manifesta tra superfici in moto relativo si parla invece di attrito dinamico: quindi il nostro caso/allenamento è caratterizzato da questo tipo di “Attrito”.

Questa tipologia di allenamento veniva già usato da alcuni fondisti e skirollisti 30 anni fa, come integrazione all’allenamento per il rafforzamento generale durante l’uso degli skiroll quale mezzo specifico/simulatore per eccellenza dello sci.

Tenendo sempre in considerazione che il concetto di attrito radente dinamico ovvero attrito cinetico è l’argomento principale e che condiziona la buona riuscita dell’allenamento; esso, deve essere ben calibrato quindi per la scelta del “carico di lavoro”, anzitutto cercando di “ricercare” le analoghe percezioni di sforzo che si hanno quando SCIAMO. Questo nonostante l’attrito quando skirolliamo sia invece di tipo volvente, certamente meno impegnativo di quello radente.

Ricordandoci, che per lo Sci si studiano varie soluzioni per diminuire l’indice di attrito con tutti i sistemi di paraffinatura a caldo e freddo secondo temperature e umidità di aria e neve, con questo allenamento con il Traino dei copertoni che può essere variabile per peso e dimensioni del pneumatico, ed in aggiunta anche delle mescole delle ruote montate sugli skiroll, l’analisi che andrà fatta e le scelte operate saranno simile e con i risultati molto vicini a quelle che avvertiamo quando abbiamo gli SCI “sotto i piedi”.

La ricerca delle “sensazioni” psicofisiche, variando le “variabili condizionati interne all’allenamento” è sicuramente l’obiettivo che dovrà essere tenuto sempre in considerazione per farsì che risulti essere EFFICACE/Produttivo

Cosa che indubbio e logico è però che un allenamento con i copertoni al traino DEVE ESSERE BEN commisurato alle personali capacità, abilità tecniche di base e grado di allenamento, in quanto l’indice di affaticamento durante la seduta risulterà essere notevole.

Considerando che l’indice di affaticamento di ciascuna seduta è determinata da vari fattori interni ed esterni, occorrerà anzitutto tenere presente per gli obiettivi ricercati, alcune importanti ed essenziali “variabili condizionanti”, ad esempio:

Tra i fattori interni, possiamo trovare:

Tra i fattori esterni dobbiamo necessariamente tenere bene in mente:

Occorre scegliere bene i copertoni. Anzitutto vanno benissimo quelli usati non occorre comprarli apposta :-D.
Per la scelta occorre tenere in mente di tre parametri (vedi foto):

  1. Larghezza del battistrada
  2. Diametro esterno
  3. Spalla del pneumatico

L’attrito radente con l’allenamento di traino del copertone/penumatico, è quindi generato dai tre fattori che devono essere studiati ad och per l’obiettivo perseguito.

I fattori sicuramente condizionanti sono la Dimensione pneumatico/Diametro e la spalla.

Infatti con questi parametri possiamo usare da uno a più di un copertone contemporaneamente per aumentare il “Carico di lavoro esterno” e potere quindi variare le “Intensità dei lavori” e centrare al meglio gli “obiettivi allenanti ricercati”.

Occorre forare nella zona centrale della larghezza del pneumatico e posizionare un perno con anello per facilitare l’aggancio di una corda di diametro 10mm possibilmente attraverso un semplice moschettone da roccia (che supporti un buon carico). All’estremità della corda, la parte che deve essere legata allo sciatore, il mio consiglio è quello di utilizzare una fascia abbastanza spessa (tipo quella da zona lombare che viene utilizzata in palestra), possibilmente con una regolazione a strappo pere comodità.

In questa sede non mi addentro agli aspetti organico-allenanti dell’allenamento col traino dei pneumatici poiché necessiterebbe un inquadramento di varie tipologie di sciatori (con bagagli tecnici più o meno validi) e soprattutto con gradi di allenamento differenti e che occorrerebbe uno screen indubbiamente “personalizzato”: e che quindi rimando per chi potrà essere interessato a contattarmi in seconda sede.

Quello che invece è possibile evidenziare è la possibilità che ha questo tipo di allenamento nel TROVARE/Riscoprire/Avere il TEMPISMO più UTILE per MEGLIO PERCEPIRE e CONSAPEVOLIZZARE TUTTE le FASI insite in ogni movimento delle DUE tecniche dello sci di Fondo: CLASSICA e PATTINAGGIO, ovunque voi vogliate (intendo terreni, anche in piano).

Quali movimenti tecnici si riescono a riprodurre anche se le condizioni ideali apparentemente non lo consentirebbero, per esempio se l’allenamento lo stiamo svolgendo in un luogo in pianura? Un esempio tra tutti, un ottimo Passo Alternato anche se il terreno è in pianura. 

Altri esempi:

Insomma ce ne da sbizzarrirvi.

PRIMO Consiglio: “BUON SENSO nella scelta del carico di lavoro e dei pneumatici; che devono ESSERVI Utili NON INUTILI, Svilenti e Dolorosi”.


ps: ANALOGO LAVORO DI ALLENAMENTO PUO’ ESSERE FATTO ANCHE CON IL 

CAMMINATA NORDICA

E sarà TEMA di un PROSSIMO ARTICOLO A LUI DEDICATO


(CONTATTAMI)


 

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